martedì 14 gennaio 2014

Magistratura e censura. Italia peggio di Cina e Burma.

Il 2013 appena concluso ci lascia in eredità la censura.
Prima il sito web americano stormfront poi il sito norvegese holywar e infine il social network russo vk.
Impossibile accedervi senza aver il tor o senza cambiare i dns (cosa che richiede un minimo di conoscenze di base).
Nei primi due casi grande è stato il sollievo della intellighenzia e della classe politico-dirigenziale nel Paese dalla Costituzione più bella del mondo.

Nell'ultimo caso invece il provvedimento della magistratura è passato inosservato perché gli italioti preferiscono farsi spiare su facebook e twitter invece che postare le loro cazzate su un social che non li spia e non vende i loro dati ad aziende russe o vicine al governo russo.
Naturalmente se ci fosse parità di trattamento sarebbero stati chiusi anche il blog di grillo, quello della comunità ebraica  e infine  facebook e twitter, dove gli insulti fioccano spesso e volentieri, ma i magistrati italiani fessi non sono.
Tutt'altro.

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